Intervista a Ross Hogarth producer(Roger Waters, The Black Crowes, Latoya Jackson, R.E.M…)

  • Hai lavorato con noti artisti, alcuni dei quali sono due volte vincitori di un Grammy come Roger Waters, The Black Crowes, Shawn Colvin, John encamp Mel, REM …. Inoltre, nel 1988, hai lavorato a ‘Such A Wicked Love’ di Latoya Jackson. Dall’inizio della tua carriera  ad oggi, cos’e’ cambiato nel tuo modo di lavorare?
 In generale ‘l’arte’  della registrazione e della produzione è la stessa. Bisogna comunque partire da un artista  gruppo o una canzone. Se non si dispone di una canzone c’e’ bisogno di una atmosfera, e se l’atmosfera manca c’e’ bisogno di una canzone.
Ciò che è cambiato  drasticamente con l’avvento della ‘home recording’  e’ che  gli spazi sono spesso più piccoli rispetto ai grandi studi.
Il download della musica (via internet) ha sottratto una grande parte di denaro che in genere veniva speso nel mercato musicale cio’ ha portato ad un’enorme riduzione dei budget investiti  per ogni progetto. Queste cose, insieme all’avvento della DAW, hanno interamente stravolto  il sistema delle registrazioni. Molti batteristi,chitarristi e altri musicisti oggi hanno la propria home recording.   Molti produttori come me hanno studi a casa propria dove lavorano quotidianamente.
Il mondo digitale, oggi, ci permette di trasferire files attraverso Internet, ogni giorno in tutto il mondo rendendo molto più facile il processo di registrazione. Questo non e’ sicuramente meglio di avere tutti i musicisti in sala, ma è sicuramente più conveniente, dal momento che tutti partono da un proprio  investimento iniziale non potendo pagare  il tempo speso in studio , o, se si desidera un determinato musicista,non e’ necessario che quest’ultimo venga personalmente in sala per registrare. Con i plugin  virtuali, molti studi non necessitano di di strumenti dal vivo. Strano, ma vero. Mi considero un tecnico di registrazione altamente qualificato con una collezione enorme di microfoni ma non capita sempre che utilizzi microfoni che possiedo.
 
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  • Quale parte del tuo lavoro ti appassiona maggiormente?
Amo quello che faccio. Mi piace di vedere una stanza piena di musicisti a fare musica insieme, mi piace registrare uno straordinario cantante o missare  una bella canzone. Amo star ‘dietro le quinte’ , seduto ad ascoltare un mix di un pezzo appena finito; mi piace pensare che questo possa rendermi partecipe, in un certo modo, ad una parte della storia della musica. Essere parte del processo creativo mi dà entusiasmo e questo e’ cio’ che amo ancora.
  • Qual è il tuo rapporto con i giovani musicisti? Si lasciano guidare, o preferiscono decidere ogni cosa?
Penso…Entrambi. Sono aperto ad imparare cose nuove, anche una persona giovane può insegnare un nuovo trucco ad un ‘vecchio cane’. Sono consapevole di avere molta piu’ esperienza di un giovane artista, ma questo si dimostra provandolo. Se passi troppo tempo a spiegare una cosa, gli artisti non si fidano; basta dimostrarla con un esempio. Ci vuole meno tempo nel provare un’idea o nel suonarla. Questo puo’ funzionare o meno. Basta premere ‘play’ e la verità sarà rivelata dalle casse, in cio’ che senti. Se c’è una differenza di opinione definitiva, prendo la mia posizione. Mi accertero’ comunque di aver vinto le cose piu’ importanti. Non mi impongo sulle cose piu’ piccole. Accetto se l’artista è completamente sicuro di cio’ che vuole. Una buona comunicazione e una buona fiducia sono oro!
  • Quali sono i requisiti per un cd di qualità?
Buone canzoni, un buon cantante e un buon batterista. Vorrei avere sempre grandi canzoni,un grande cantante e un grande batterista, ma potresti non  avere tutto sempre, quindi bisogna essere flessibili nel modo di pensare. Devo dire, però, che è davvero difficile fare un grande disco di qualità con uno di questi. Non c’è modo che accada.
  • Analogico o Digitale?
Fin dall’inizio ho usato l’ analogico ma ora preferisco il digitale. Ho quasi sempre preferito il sound dell’ analogico, ma  trovo che oggi la facilità di fare dischi è nel dominio del digitale. Ho trovato i trucchi e modi di lavorare in digitale che mi permettono di far credere a molti che  sia analogico.
  • Quanto la tecnologia ha migliorato  la musica e quanto  l’ha penalizzata? 
Credo di avere risposto a questa domanda già in precedenza, ma
In generale, poiché sempre più persone oggi registrano a casa, senza avere una preparazione adeguata, c’e’ molta piu’ musica scarsa. Questo non vuol dire che la musica sia cattiva musica,e’ solo che suona proprio male. Ma anche questa è una cosa in piu’ per ottenere un lavoro finito. Oggi ci possono essere 5 persone che fanno 5 sovraincisioni diverse in 5 luoghi diversi tutti nello stesso momento. Anni fa non avremmo mai potuto immaginare questo livello di creatività . E ‘un momento straordinario, in questo senso.
  • Quale potrebbe essere il motivo per il quale non accetteresti un lavoro come produttore?
Se sentissi di non poter aggiungere qualcosa al progetto non accetterei.
Se non mi piace la musica, naturalmente, questo è ovvio, ma se sento che qualcun altro potrebbe essere più adatto a farlo, non lo farei mai, con l ‘esperienza che ho adesso.
  • Hai mai lavorato con un artista italiano?
Ho lavorato con Lara Fabian, che canta anche in italiano,ma non ricordo di aver mai lavorato con nessun altro.
  • Hai mai ascoltato musica italiana indipendente?
Mi dispiace ma non conosco molto bene la musica italiana
  • Un consiglio ai giovani musicisti.
Innanzitutto, il mio consiglio e’ di non smettere mai di creare.
Si deve guardare a questo lavoro con un atteggiamento serio proprio come si farebbe se fossi un medico o un astronauta o un atleta professionista. Ci sono giorni buoni e giorni cattivi, ma se si smette  di lavorare si fallisce.
 Inoltre, quando crei o fai musica nessuno potrà mai portartela via  è un mondo sacro.
 Bisogna tenerla separata dal business senza lasciare che il business della musica interferisca con la propria creatività.
Siate onesti. Non spendete giorni o settimane su brutte canzoni, gettatele e scrivete pezzi nuovi. Non bisogna decidere che una canzone sia buona o cattiva fino a quando non la si ascolta fuori dallo studio.
E’ necessario staccare la spina, fare una passeggiata ed ascoltare i pezzi a mente fresca.
Bisogna godere del proprio lavoro  ed essere  consapevoli che essere un artista è una cosa benedetta .
Alcune persone sono li’ a pulire i bagni o a trasportare mattoni, non bisogna dare tutto per scontato.
Bisogna restare umili, lavorare duro e divertirsi a farlo.
  • Hai esordito come cantante chitarrista e songwriter, suonando nei clubs di New York. Hai mai prodotto un tuo CD  come autore, cantante e musicista negli ultimi 10 anni?
No, mi dispiace dirlo, lavorare per la musica altrui mi ha sempre tenuto troppo occupato.
Peace out !!
Best
Ross Hogarth
March 2011
Ingrid Pagliarulo

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