Intervista a Ludovico Einaudi Venerdi 15 ottobre 2010

  •  Come si prepara Ludovico Einaudi prima di iniziare un concerto?

Mi preparo, ovviamente, prima suonando, curando  tutta la  parte manuale della musica, devo dire pero’  che per me e’ molto importante la preparazione psicologica, quando faccio un tour, perche’, poi  mi rendo conto che mi stufo di suonare sempre  le musiche che ho gia’ scritto, per cui dopo poco comincio a diventare creativo. In effetti la parte tecnica e’ quella che mi da’ meno preoccupazione, tengo molto a curare l’aspetto psicologico, a concentrarmi, quando sono in tour col gruppo o quando sono da solo  c’e’ chiaramente una tensione emotiva che dura 1 ora e ½ – 2;  e’ come una preparazione atletica, e’ una specie meditazione, un momento in cui devo mettere a fuoco e arrivare concentrato su una cosa che e’ molto intensa per me e per il pubblico.

 

ludovico einaudi pict 1

  • Ai concerti di Ludovico Einaudi sempre il “tutto esaurito” in Italia e all’estero.
    Un’ulteriore conferma all’ apertura dell’ Hit Week l’8 ottobre all’ Angel Foundation Oresanz di New York con una standing Ovation di 15 minuti.
    Qual e’ la differenza di feeling che avverti tra la risposta del pubblico italiano e quella di un’audience oltreoceano?

 

Devo dire che qui e’ interessante per me perche’ e’ come se , in qualche modo tornassi indietro di un po’ di anni, perche’ qui sono arrivato dopo. Per me qui adesso e’ come esplorare, rivivere l’esperienza di quando da giovane cominciavo ad andare in Inghilterra, in Germania.
In  Europa c’e’ un pubblico che conosce il mio repertorio, c’e’ gente che e’ venuta anche a 10, 20, 30 concerti miei; qui invece e’ come se dovessi conoscere le persone per la prima volta. E’ una sensazione molto bella, quella di dover creare la magia e vedere se questa magia e’ compresa, ho percepito molta attenzione , una grande risposta anche qua.

  • Dal 9 ottobre condividi questa esperienza negli Stati Uniti con tua figlia, Jessica Einaudi, e il suo compagno Federico Albanese:La Blanche Alchimie. Una doppia emozione?

Si, assolutamente. Sono stato molto felice quando ho saputo che loro sono stati scelti per venire qua. Ovviamente, essendo Jessica mia figlia sono contento ed emozionato per lei. Purtroppo quando hanno suonato a New York  non c’ero, stasera ci sono e li ascoltero’ .

  • Siamo nell’era multimediale. Qual e’, per Ludovico Einaudi, il filo conduttore tra la musica popolare e la musica elettronica?

Il filo conduttore e’ l’anima, l’emozione umana. Diciamo comunque la capacita’ di conservare sempre lo spirito, di aprire il proprio cuore in qualunque forma.
Il proprio cuore si puo’ aprire nella forma elettronica o in direzione della musica popolare ma e’sempre cio’ che si porta dentro.
La propria storia, le proprie radici possono sbocciare in fiori diversi, con le forme che sono poi quelle piu’ congeniali alle proprie esigenze, al proprio modo di essere.

  • Un consiglio a La Blanche Alchimie e ai gruppi emergenti.

Di avere molta tenacia, di continuare con passione.
Questo e’ un mondo difficile che puo’ dare grandi soddisfazioni ma anche grandi delusioni; soprattutto in un periodo, come questo che stiamo attraversando dove e ‘ davvero difficile per tutti.
Secondo me bisogna continuare a seguire le proprie passioni comunque vada, prenderla come  una scommessa.
Il risultato e’ un punto interrogativo, ma  e’ non e’ importante quanto in alto si arrivi o come ci si arrivi; l’importante e’ credere e avere la passione per le cose , che sia  in un piccolo o un grande posto, l’importante e’ il cuore che ci si mette dentro!

Ingrid Pagliarulo

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