Intervista a Cesko di Apres la Classe at El Rey Theater Sabato 16 ottobre 2010

 
  • Come nascono gli Apres la classe?
Penso come nascono tanti gruppi: con la voglia di fare musica.
Nel settembre del 1996, e’ nata la band, poi vari elementi si sono alternati fino al 2000 anno in cui la formazione e’ rimasta quella che suonera’ anche stasera su questo palco.
  • I vostri brani sono scritti e cantati in italiano, in dialetto salentino e spesso in francese. C’e’ un motivo in particolare per il quale scegli il francese?
Le mie origini sono franco-salentine: padre salentino e mamma parigina, nativa bretone ma vissuta a Parigi per 30 anni, anche se ormai e’ salentina anche lei. Quindi nell’indole la cultura francese c’e’.
mammalitaliani apres la classe
  • Gli Apres la Classe a Los Angeles. E’ la realizzazione di un sogno?
Mammalitaliani. Siamo contenti, non voglio essere ipocrita. In Sono contento che ci sia questa idea di voler riproporre la musica italiana nel mondo. E’ anche vero che, specialmente negli ultimi 20 anni, poco e’ accaduto; in Italia non si e’ fatto altro che continuare a scimmiottare cio’ che arrivava dall’estero. Adesso invece inizia ad esserci qualcosa da poter proporre all’estero, non solamente in America anche altrove.
Sono convinto che gli Italiani possano fare questa cosa di piu’ perche’ siamo un popolo di scopritori ed inventori. Abbiamo inventato le cose piu’ grandi nel mondo percio’ non penso che questa sia una cosa che possa scemare cosi facilmente. Dobbiamo avere il
coraggio di osare e non rassomigliare agli altri.
  • A marzo si celebrera’ il 150enario dell’unita’ d’Italia. Ha qualcosa da dire a riguardo?
Per me l’Italia deve essere per forza unita e ci deve rimanere; sono contro il federalismo perche’ non abbiamo una nazione grande quanto gli Stati Uniti che sono 52 stati. L’Italia e’ molto piccola ed e’ una Nazione che ha semplicemente bisogno di rimodernarsi, secondo me. Piu’ che del federalismo, l’Italia avrebbe bisogno di scrollarsi di dosso i dinosauri che da anni portano il nostro paese avanti quando ci sono generazioni come le nostre o di poco piu’ anziane che hanno le idee giuste per far smuovere un paese come questo che e’ vecchio nell’anima.
  • Hai mai pensato di scrivere un brano che parli della verita’ riguardo all’unita’ d’Italia?
No.In effetti Mammalitaliani non parla dell’unita’ d’Italia, ma penso che siamo stati coraggiosi a parlare un pochettino di certe cose.
Molti hanno interpretato questo pezzo come una canzone contro gli italiani; invece l’intento e’ quello di smuovere un pochettino gli animi degli italiani che lo ascoltano perche’ non fa altro che raccontare la triste verita’ di come gli altri nel mondo ci guardano.
  • Senti i giovani percepire il messaggio della vostra musica o pensi che siano un po’ superficiali e che si limitino semplicemente a ballarne il ritmo ?
E’ necessario che nella musica ci sia qualcosa che stimoli . Se ascolti una canzone e non ti tocca, ti passa cosi, significa che non hai niente da esprimere. Il fatto che gli Apres la Classe sia un gruppo costituito da elementi di eta’ diverse, lo rende eterogeneo anche dal punto di vista culturale, quindi si avvicina comunque a ‘mondi’ diversi.
Ci chiedono spesso se ci riteniamo un gruppo di nicchia cioe’ nel senso piu’ underground nell’anima ma io dico sempre che siamo un gruppo pop perche’ la missione piu’ grande, in questo momento di apatia totale, in una nazione come la nostra, e’ quello di arrivare a piu’ orecchie possibili, educando e trasmettendo alle persone. Raccontare le cose a chi gia’ sa come funziona il sistema e’ inutile. Bisogna arrivare ai ragazzi, ai giovani che sono schiavi e vittime dei format televisivi, dalla De Filippi in poi, cercare di far capire loro che nella vita e’ piu’ importante essere e non avere.Non sono un ipocrita, i soldi piacciono a tutti, fan comodo a tutti pero’ ritornando su questo concetto, oggi come oggi, in Italia per i giovani, ti accorgi che e’ piu’ importante apparire, non essere; e avere non dare. Se fossimo una band esclusivamente underground non avremmo la possibilita’ di arrivare alle orecchie di tutti.
Ingrid Pagliarulo

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